Il Reiki negli Ospedali

Pubblicato il 5 novembre 2024 alle ore 16:11

Il Reiki è una risorsa importante che può essere affiancata alle cure tradizionali come supporto per i pazienti più fragili o sottoposti a trattamenti invasivi. Nel mondo ed anche in Italia sono molte le strutture socio sanitarie che hanno introdotto il Reiki come strumento di supporto. I risultati documenti dimostrano che i trattamenti Reiki migliorano la qualità della vita e riducono il dolore dei soggetti trattati. 

In questa sezione troverete un elenco di articoli e testimonianze a riguardo

Reiki in ospedale: adesioni in aumento, al Regina Margherita un ambulatorio di cure complementari - La Stampa

Una cinquantina di pazienti e altrettanti genitori. Piace il progetto “Reiki in ospedale”, portato avanti da un gruppo di infermiere pediatriche, che offre a pazienti, genitori e professionisti percorsi Reiki settimanali presso alcuni reparti ad alta complessità fisica ed emotiva dell'ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, quali l'Oncoematologia pediatrica, il Centro Trapianti e l’Hospice “Isola di Margherita”.

Il Reiki, insieme ad altre tecniche, ad esempio l’aromaterapia, lo yoga della risata, la riflessologia, la comunicazione ipnotica, fa parte delle tecniche complementari alla medicina ufficiale riconosciute dall'O.M.S., utili per la riduzione del dolore e dell'ansia dei piccoli pazienti e dei loro genitori, migliorando l’aderenza terapeutica nell’intero percorso di cura pianificato.

I risultati sono stati appena pubblicati su riviste scientifiche internazionali (Journal of Pediatric Oncology Nursing) ed ora raccontati in un libro dal titolo “Dono d’Amore” (edito da Primalpe). Il progetto è sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo ed Adisco sezione Piemonte ed è stato voluto dalla professoressa Franca Fagioli (Direttore del Dipartimento di Pediatria e Cura del Bambino del Regina) e dalla dottoressa Laura Odetto (referente Di.P.Sa.).

All’interno dell’ospedale il Reiki sta ottenendo risultati molto significativi sulla riduzione del dolore percepito dai bambini e dagli adolescenti, sull’aumento di sensazioni di benessere e di sollievo tra i caregiver e sulla diminuzione del burn-out tra i professionisti.

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